Dopo mesi di dibattiti e controversie, la Camera ha approvato il ddl che prevede multe da 10mila fino a 60mila euro (oppure fino al 10% del fatturato) e il divieto di usare nomi tradizionalmente legati alle proteine animali.
La Camera dei deputati italiana ha approvato una legge che vieta la produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi creati da colture di cellule o tessuti di animali vertebrati. La decisione, passata con 159 voti a favore, 53 contrari e 34 astenuti, è stata accolta con entusiasmo dal Ministro della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che la considera una vittoria per la qualità alimentare italiana.
La legge proibisce anche l’uso di termini come “carne”, “bistecche”, “cotolette” o “burger” per prodotti a base di proteine vegetali che emulano la carne. Le sanzioni per la violazione di questa normativa variano da 10.000 a 60.000 euro. Tuttavia, la ricerca in questo campo rimane permessa.
Il provvedimento, sostenuto dalla Coldiretti, punta a proteggere i consumatori dall’inganno e a preservare le tradizioni alimentari italiane. C’è stata una resistenza da parte di alcuni settori politici e preoccupazioni per possibili violazioni delle normative dell’Unione Europea.
Questo divieto, che segue mesi di dibattiti e controversie, mira anche a regolamentare le denominazioni di vendita per i prodotti a base di proteine vegetali. Il Ministero pubblicherà un elenco di termini considerati ambigui entro due mesi, in linea con l’obiettivo di rendere chiare le composizioni alimentari ai consumatori.
La legge è un passo importante per l’Italia, che si posiziona come la prima nazione a introdurre un simile divieto. Alla domanda «La carne coltivata è sicura?», gli esperti rispondono che, dal punto di vista della procedura con cui viene ottenuta è un alimento sicuro, non contaminato. Ancora non conosciamo invece l’effetto a lungo termine sulla salute in quanto è in commercio solo in alcune parti del mondo e da pochi anni.
>> Gazzetta Ufficiale – LEGGE 1 dicembre 2023, n. 172
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Il servizio di “Presa Diretta”
I giornalisti RAI del programma “PresaDiretta” sono andati a Singapore per assaggiarla e per capire a che punto è la ricerca scientifica. Ecco il video del servizio andato in onda il 4 ottobre scorso.
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